Presentazione

Adelante – Robin – Desianensi’s Zoe

Sono nato il 30 agosto 1964, ed i cani e la caccia hanno, per “contaminazione” familiare, fin da piccolo accompagnato la mia vita.

Passavo sempre due settimane in villeggiatura tardo estiva dai nonni paterni a Radicondoli, un piccolo paesino collinare nelle campagne del senese, con una immersione totale, assieme agli altri ragazzini del paese, nelle attività piu’ disparate che avevano come sfondo la natura.

All’età di 12 anni ebbi il mio primo selvatico, una fagianotta di covata, che sotto ferma della setter, il babbo mi fece concludere, con relativo capitombolo da contraccolpo.

Da allora la passione della caccia ebbe una crescita direttamente proporzionale all’età e fu grandissima la gioia del primo porto d’armi appena finito il Liceo.

La flessibilità degli orari garantita dagli studi universitari ben si conciliavano con l’attività venatoria che via via si faceva piu’ intensa, ad insidiare fagiani selvatici, allora abbondanti, nelle campagne della provincia di Siena e delle beccacce seguendone il mai certo flusso migratoria dall’alto Chianti fino alla provincia di Grosseto (tempi in cui la mobilità venatoria non era limitata dagli attuali ATC).

Di pari passo crebbe l’attenzione verso gli ausiliari che ci già allora cercavo di individuare non solo per la concretezza ed il rendimento in termini di facilità di incontro, oltre al il fondo e la resistenza, ma anche per le doti stilistiche che a parità di rendimento elevano la stessa azione ad un livello di piacevolezza decisamente superiore.

Non mi sono mai allontanato per la caccia dalle mie zone senesi e grossetane, con l’eccezione di allenamenti mirati per i cuccioloni in Croazia su starne. Ed è proprio in queste zone che i miei cani, in special modo le femmine che hanno le caratteristiche per diventare riproduttrici,  vengono testati sulla selvaggina vera; fagiani, beccacce, e quando vi è la presenza, beccaccini.

I cani  per l’intera stagione venatoria, devono dimostrare il fondo e la determinazione a trovare il selvatico nelle 3 giornate di caccia settimanali “da buio a buio”. Fondamentale e quindi selezionato il collegamento che, pur nella cerca ampia che un setter deve avere, gli consenta di mantenere il filo con il suo conduttore, in special modo nel bosco.